Nel 1974, la Baia degli Angeli di Gabicce Mare e il Ciak di Bologna furono i primi due locali di tendenza italiani dove si poteva ballare musica mixata, in particolare la Baia degli Angeli era il locale più frequentato e si poteva ballare fino alle ore sei del mattino. Alla consolle della Baia vi erano due DJ residents americani newyorkesi Bob Day e Tom Sison in arte Bob & Tom che proponendo dei generi musicali principalmente di importazione che spaziavano fra la Disco e Philadelphia, ben presto suscitarono molte attenzioni da parte del pubblico a tal punto che la Baia divenne in breve tempo il locale italiano più trend di quel periodo, frequentato spesso anche da VIP italiani e stranieri. Ma, Il periodo più bello della Baia inizia nel 1977 quando Bob & Tom lasciarono la consolle a due DJs Italiani altrettanto bravi, Daniele Baldelli e Mozart, che in quella occasione cambiarono anche genere musicale, si passò quindi dalla Disco e Philadelphia al Funky, Disco e Soul, New Wave, Rock Progressive . L'interesse del pubblico verso questi due nuovi DJs si consolidò quando Baldelli e Mozart inziarono ad eseibirsi anche in altri locali situati soprattutto al Nord-Italia, proponendo generi musicali del tutto inediti in quel periodo.Da li a poco anche altri DJs iniziarono a suonare quel tipo di musica ed in breve tempo inziò ufficialmente in Italia la nascita della cosiddetta musica di controtendenza spesso chiamata anche musica afro o musica afrofunky . Dopo la chiusura della Baia nel 1979, fu la volta di altri mitici locali aperti in varie località italiane del centro-nord, fra cui ricordiamo solo i più famosi: Cosmic (1979-1984), Chicago (1978-1987), Typhoon (1980-1987), Melodj Mecca (1981). Siamo nei primi anni 80, nelle TV italiane si iniziano a vedere le prime trasmissioni di programmi musicali come Discoring in cui partecipano per la prima volta anche alcune interessanti pop star internazionali come donna summer, kraftwerk, Telex. In questo periodo si assiste anche ad un proliferarsi di discoteche in varie zone d'Italia, molte delle quali propogono musica commerciale, sebbene ce ne siano per fortuna alcune che ogni tanto lasciano spazio anche alla musica afro funky, è il caso ad esempio delle discoteche New York e Amnesia di Terni. In questo scenario, alcuni perbenisti vedendo molti ragazzi capelloni vestiti da hippie frequentare questi locali, condannano senza una ragione queste discoteche considerandole luoghi di perdizione e spaccio di droga, così alcune di queste vengono chiuse in breve tempo e altre chiudono ancor prima di iniziare. Per fronteggiare questa situazione, si organizzano nei vari palasport e teatri tenda delle città i cosiddetti AfroRaduni a cui patetcipano migliaia e migliaia di persone provenienti sia dall' Italia che dall'estero. A partire da 1981, in Italia nasce un fenomeno musicale unico al mondo: al Cosmic, Chicago, Melodj Mecca, Typhoon si balla musica da vero "sballo" che spazia dal Funky, Disco, Soul, alla Elettronica, New Wave, Etnica, Pshichedelica, Afro, Brasil, ovvero la cosiddetta musica AfroFunky, un genere musicale di controtendenza apprezzato anche da molti intenditori e cultori della musica, che raccoglie migliaia di ragazzi Italiani, Austriaci, Tedeschi, una passione comune che spinge molti giovani a fare anche 500-600 chilometri in auto per raggiungere queste discoteche o raduni musicali, semplcemente per ballare, divertirsi e passare mitiche serate che rimarranno per sempre tra i più bei ricordi della loro vita. Tanto per citare degli esempi, al Woodstock DJ estate 1985 (4500 persone), Woodstock DJ estate 1986 (3500 persone), Woodstock DJ estate 1987(4500 persone). Infatti ogni serata trascorsa in questi locali o raduni diventa un mito ed inziano a diffondersi tra gli appassionati le prime cassette a nastro c60, c90, così capitava ad esempio che un nastro del Cosmic come del Typhoon, ecc. Frequentare queste discoteche e in particolare gli afroraduni, significava per molti non solo ascoltare della buona musica per pura passione e cultura musicale, ma in un certo senso sentirsi di appartenere ad un vero e proprio movimento anticonformista che ricordava molto, sia per il modo di vestire che per quello di pensare e ballare, al movimento degli hippies del 68, infatti in questo periodo era possibile assistere ad una distinzione netta tra chi andava a ballare in queste discoteche, per alcuni considerate oscene e al limite della legalità, e tra chi andava a ballare nelle cosiddette discoteche commerciali. In poche parole nei primi anni 80 la maggior parte dei ragazzi italiani conosceva bene DJs come Cecchetto, Jovanotti, Linus e nemmeno lontanamente DJs come Baldelli, Mozart e quelle poche volte che sentivano parlare dell'esistenza della musica afro pensavano ad una musica fatta solo di tamburelli e danze africane. Inoltre era alquanto difficile far scoprire loro dell'esistenza di quella musica e di discoteche come il Cosmic, Typhoon , Melodj Mecca, ecc.ecc poiché erano chiusi nei loro schemi legati alla musica e discoteche commerciali, o meglio erano già vittime degli schemi conformisti dei mass media e della tv commerciale, come avviene anche oggi. Sono passati molti anni dalla fine di questo "fenomeno" musicale, per molti il mito ancor oggi rimane, soprattutto per chi ha vissuto questo periodo non per moda ma soltanto per pura passione e cultura musicale.
LA STORIA DEL FUNK
Dopo gli album di James Brown (influenzato dal suo sassofonista Maceo Parker), Papa's got a brand new bag e I got you (1966) si cominciò a considerare il funk come un vero e proprio genere musicale. Il termine fece la sua comparsa ufficiale nel rock in un brano del 1967 di Dyke and the Blazers (Funky Broadway).George Clinton è considerato il padre del Funk e con i suoi gruppi Parliaments e Funkadelicpotenza, nella sua forma più pura. Artisti legati a George Clinton sono sicuramente due altri grandi padri del Funk. Il bassista Bootsy Collins, che ha fatto parte sia della band di James Brown sia dei Parliament-Funkadelic, e Roger Troutman con i suoi Zapp & Roger, portando alla notorietà mondiale il "talkbox", un modificatore di voce prima utilizzato solo in collegamento a delle chitarre da gruppi Rock, di lì in poi invece collegandolo da un lato ad un piano e dall'altro alla bocca, creando un suono magico. Negli anni settanta il Funk sviluppò i tratti caratteristici che lo distinguono tutt'ora: linee di basso incalzanti e ripetitive (esemplari quelle del bassista di Sly Stone , Larry Graham), riff di chitarra elettrica taglienti e sincopati, nutrite sezioni fiato e facile ballabilità dei brani, largo spazio ai brani strumentali e agli assoli. Negli anni settanta e ottanta il funk si mescolò con la disco music e con gruppi come Earth,Wind & Fire, Kool & the Gang o i Jackson Five, secondo alcuni scadendo commercialmente, secondo altri elevando la qualità della disco music. Nel jazz a partire dalla fine degli anni sessanta il termine funky prese ad indicare dapprima alcuni lavori jazz ibridati col funk ed il blues ed in seguito, più in generale, uno stile influenzato dal funk anni settanta e dal rock, da alcuni definito jazz-funk. (Miles Davis, Herbie Hancock, George Duke, George Benson, Stanley Clarke). Nell'uso comune impropriamente i termini jazz rock, fusion e funky sono poi divenuti sinonimi. Le influenze funky della musica soul e della musica disco nel jazz hanno portato all'odierno acid jazz. In ultimo, il funk unito alle prime sperimentazioni elettroniche degli anni settanta e alla disco music ha dato vita al genere house dalle mani dei DJ produttori Frankie Knuckles, Larry Levan e altri; il genere, ormai il più ballato negli ultimi 30 anni, ha sua volta rivoluzionato tutto il mondo della musica dando il via a molti altri generi oggi classificati sotto il nome Elettronic Dance Music (EDM). Si potrebbe affermare che il funk è nato come aggettivo per definire alcune caratteristiche musicali esistenti, si è evoluto a genere autonomo negli anni sessanta ed oggi è sostanzialmente tornato alla sua funzione di aggettivo, per caratterizzare alcune specificità di generi come l'acid jazz o l'hip hop, oppure semplicemente nei nomi di alcuni gruppi musicali (ad esempio Planet Funk).